Il Cavaliere d’inverno di Paullina Simons

Il Cavaliere d’inverno di Paullina Simons

Sugli Scaffali:Il Cavaliere d’Inverno
di Paullina Simons
Ho comprato questo libro dopo aver letto l’incantevole e imperdibile recensione di Glinda Izabel (blog: Atelier dei Libri )

Autore: Paullina Simmons

Casa Editrice: Rizzoli

Anno di pubblicazione: 2001
Traduzione: Fochi Lucia – Del Moro Francesca
Pagine: 697
Genere: Romanzo Storico
Collana: Biblioteca Universale Rizzoli

Il Cavaliere d’inverno è il primo romanzo di una trilogia epica romantica ambientata in Russia  allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Scritto da Paullina Simons questo romanzo narra le vicende di Tatiana Metanova e Alexander Barrington Belov.
Trama
Leningrado, 1941. Il conflitto che sconvolge l’Europa sembra lontanissimo da questa maestosa città ormai in decadenza, dove gli splendidi palazzi e i grandiosi boulevard testimoniano di un passato glorioso, quando lo zar Pietro I il Grande l’aveva voluta chiamare San Pietroburgo. Ma le sorelle Tatiana e Dasha Metanova dividono un’unica stanza con i genitori, i nonni e il fratello… questa è la dura realtà della Russia di Stalin. Realtà che, tuttavia, sembrerà bella come un sogno non appena Hitler invade la nazione e comincia a stringere d’assedio la città. In questo scenario – che la guerra rende precario e privo di certezze – si incontrano la giovane Tatiana e Alexander, un ufficiale dell’Armata Rossa ben diverso dalla maggior parte degli uomini russi: sicuro di sé al punto da sembrare sfrontato, e con uno strano accento che nasconde forse un passato misterioso. Mentre un implacabile inverno e l’esercito tedesco riducono giorno dopo giorno Leningrado in ginocchio, i Metanov sono costretti ad adottare misure sempre più disperate per sopravvivere. Tra un bombardamento e l’altro, con il cibo che scarseggia fino a diventare un ricordo cui aggrapparsi per placare i morsi della fame, Tatiana e Alexander sono inesorabilmente attratti l’una verso l’altro. Ma il loro è un amore impossibile, che porterebbe la disperazione nella famiglia di lei e rischierebbe di rivelare l’inconfessabile segreto di Alexander, un segreto che potrebbe distruggerlo.

Ancora prima di aprire il libro sapevo che lo avrei amato, ancor prima di conoscere Tatiana e Alexander sapevo che li avrei adorati, ancor prima di conoscere la loro storia sapevo che avrei pianto per loro, ancor prima di conoscere tutto sapevo che questo libro non sarebbe stato solo un libro, ma che sarebbe stato talmente mio da immedesimarmi totalmente nelle sue pagine che sono volate via come piume al vento.

Leggere la storia di Tatiana, diciassettenne russa, ultima di una famiglia composta da nonna Anna, Deda, Georgj e Irina, oltre alla sorella Daria e il fratello gemello Pasha, è stata l’esperienza più coinvolgente che finora mi sia capitato in un libro. Di quelle 697 pagine ogni singola parola è praticamente scolpita nella mia mente, come le parole di Shura per Tatia. 

Tatiana è una ragazza genuina, ottimista e nonostante le apparenze, nonostante l’aspetto gracile e debole, nonostante le piccole ingiustizie che sopporto da parte dei suoi familiari, è la roccia salda su cui si basa la sua famiglia. E’ la pietra miliare su cui la famiglia Metanova si appoggia allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nell’Unione Sovietica. E’ la chiave di volta sui cui si regge tutto il mondo di Alexander Belov, ufficiale decorato dell’Armata Rossa.

Tutto comincia il 22 giugno del 1941 quando Tatia viene inviata a comprare i rifornimenti in vista della guerra. E’ il momento, il cardine, il centro di tutto. In quell’assolata giornata di giugno la vita cambierà per sempre, nell’esatto momento in cui i suoi occhi guardarono per la prima volta l’alta e statuaria figura del soldato russo, Tatia sente che niente è più come prima.
E’ da quel momento che ha inizio una travolgente e travagliata storia di sguardi, sussurri e parole mormorate di nascosto a tre isolati da casa sua, è una storia di lunghe passeggiata al ritorno da lavoro, è una storia di confidenze, del fidarsi l’uno dell’altra, è la storia di due anime che non cercano altro che il sostegno dell’altra persona. 
Ma è anche la storia delle privazione e della sofferenza, è la storia della gelosia e di un impossibile relazione alla luce del sole. E’ una storia che fa crescere Tatiana che per amore della sorella rinuncia all’unico uomo che abbia mai amato, rinuncia all’unica cosa veramente sua in una Russia dove la parola proprietà è concepita come un tradimento verso lo stato.
E’ la storia del cercarsi di notte in un tocco leggero e la mattina in un lieve accenno di sorriso, questo è tutto ciò che può avere Tatia, dall’uomo che l’ha si salvata da morte certa ma che per sua richiesta fa finta di amare Dasha.

Il cavaliere d’inverno non è solo un romanzo d’amore, è anche e soprattutto un romanzo storico. Inizia come un semplice romanzo storico, narrando la posizione, il periodo e gli eventi che caratterizzano quel determinato decennio, è una fotografia dell’epoca in cui vive Tatia, descrive con minuzia di particolari cosa è stato veramente l’assedio di Leningrado nell’inverno del 1942, cosa ha significato per tre milioni e mezzo di persone vedere scomparire man mano davanti ai loro occhi la loro splendida città, la loro vita e loro stessi. Perchè alcuni di loro si sono persi ancor prima di perdere la vita.
Questo romanzo descrive uno spaccato di vita, è la Leningrado dell’epoca, è la vita dell’epoca, è la morte, la sofferenza e la distruzione dell’epoca. The Bronze Horseman (titolo originale) non sarebbe lo stesso senza questa Leningrado, non sono due elementi separabile, la storia no sarebbe la stessa.

E’ questa Leningrado , con la fame e la sofferenza che hanno forgiato un animo ingenuo spingendolo ad essere quello che la guerra aveva portato loro via: l’uomo di casa. E Tatia si sente in colpa nei confronti della sua famiglia per la perdita di Pasha, ecco perché rischia la vita ogni giorno per ritirare il cibo che gli spetta, ecco perché passa ore in soffitta a scrutare il cielo per evitare che la loro casa bruci per colpa delle bombe. E’ per questo che non nega niente a nessuno se non a sé stessa, lo vede come un pagamento di quella perdita straziante che è stata la morte del fratello, lo vede come la giusta sofferenza per desiderare l’uomo di sua sorella.

Nonostante sia un romanzo dalle immagini forti, fatto di fatti crudeli, perché la guerra è crudele, costellato di strazi perché la guerra lo è, adornato da sofferenze e silenzi perché lo è la guerra d’amore di Tatiana e Alexander, questo romanzo ti prende e ti lascia come un assetato nel deserto desideroso di trovare altra acqua. 
L’ho amato dall’inizio alla fine, ho sofferto, ho riso, ho pianto e ho urlato di gioia con Tatia e Alexander, è un romanzo che è capace di farti diventare parte del romanzo stesso, le loro emozioni diventano le tue, le loro vite sono la tua e non puoi fare a meno di sperare con loro.
Confesso che all’inizio Tatia mi sembrava una ragazzina quasi viziata per ciò che ha combinato nelle prime pagine, ma mentre leggevo l’ho adorata, ho adorato la sua ingenuità, il suo altruismo, la sua generosità, il non tirarsi mai indietro di fronte alla necessità, di fronte al bisogno di qualcuno che fosse la pietra portante di tutta la struttura. 
Ho amato Alexander per il suo amore, la sua passionalità, per la sua sensuale irruenza, per il suo essere così dannatamente bisognoso di qualcuno che lo ascoltasse, di qualcuno di cui fidarsi.
 Gli ho amati entrambi per il loro essere così semplicemente loro: solo Tatia e Shura, due anime gemelle che avevano solo bisogno di un po’ di privacy (come direbbe Shura) che avevano bisogno del loro piccolo angolo di paradiso, perchè se lo sono guadagnati un piccolo angolo di paradiso.

Non dico nulla sul finale, che mi ha toccato nel profondo, è un libro che chiede di essere letto e riletto, un libro di cui il seguito sembra essere non solo una diretta conseguenza ma una semplice necessità.

Quante piume dare a questo libro. Sei, sette otto?? Per me non ha un valore numerabile, solitamente non si da un valore alle cose così belle e importanti, sono senza prezzo e questo libr lo è.

baci, a presto
a small town girl
Giovanna Lubrano Lavadera
giovanna.lubranolavadera@gmail.com
1 Comment
  • Giovanna
    Sophiae
    Posted at 22:22h, 16 Giugno

    Anch'io, come te, ho amato questo e i seguiti. Sono veramente imperdibili. E da consigliare a tutti, 😀