13 Nov “Kayla 6982” di Karen Sandler
Tradotto da: Sara Reggiani
Editore: Giunti
Collana: Y
Data di uscita: 12 Settembre 2012
Trama
Il pianeta Loka è stato colonizzato da un’élite di terrestri facoltosi e spregiudicati, gli unici superstiti di una Terra ormai inabitabile. Fra loro ci sono scienziati senza scrupoli che hanno creato una sub-razza di schiavi da sfruttare biecamente. Sono androidi senzienti costituiti da genoma umano e circuiti elettrici, e occupano il posto più infimo della società nel sistema di caste gerarchiche di Loka. Ma queste creature hanno un cuore, un’etica e una volontà. Sono quasi umani e, forse, troppo umani. Questa è la storia di una di loro, la quindicenne Kayla 6982 che, con l’aiuto dell’amica Mishalla, si lancia in una pericolosa avventura per scoprire le terribili verità che si nascondono dietro al mostruoso piano degli umani. Una trama sorprendente in cui si intrecciano umiliazioni, razzismo, coraggio e lealtà, ma in cui trova posto anche l’amore. Sul polveroso pianeta Loka, illuminato da due pallidi soli, sboccia la storia proibita fra un umano di alto rango, nipote di un vecchio scienziato illuminato, e la giovane Kayla.
Recensione
Kayla 6982 è stato un romanzo rivelazione per me. Alquanto dubbiosa all’acquisto e alla lettura di un altro romanzo di ambientazione da science fiction, mi sono accostata piena di reticenze a questo romanzo che invece mi ha catturato dalla prima all‘ultima parola. Ho trovato originali l’ambientazioni, la storia e le descrizioni in generali. L’uso di terminolgia di carattere scientifico, per quanto sia una scelta stilistica azzardata, l’ho trovata coerente e funzionale: il mondo di Loka è un mondo settario, ben definito, quasi matematica e mantenere questo alone di razionalità e scientificità anche nel quotidiano, con continui riferimenti a datapod, sekai, upload e connesioni dati.
Il mondo di Kayla 6982 è dispotico e vede il controllo di una razza “ariana”: i Puri. I Puri non sono altro che dei terrestri facoltosi che hanno finanziato e progettato il trasferimento su Loka, il pianeta prescelto dagli unici superstiti di una terra praticamente inabitabile.
Il mondo di Kayla 6982 è futuristico e da science fiction, vede il controllo di una casta di ingegneri genetici che ha creato lei e come lei migliaia di altri NGM, non umani geneticamente modificati, così vengono definiti da questa casta di ingegneri puri.
Il mondo di Kayla 6982 è un mondo dove quelli come lei vengono trattati come bestie, considerati non umani, animali appunto come quella minima percentuale di DNA che è stato inserito nel loro corredo genetico per creare una popolazione di schiavi che lavori per loro.
Il mondo di Kayla è classista, la classe politica e aristrocratica di Loka non consente nessuno spiraglio di cambiamento, gli NGM sono l’ultimo gradino di una catena alimentare ben oliata e congeniata.
Il mondo di Kayla è un mondo in cui lei all’età di quindici anni lascia per sempre (o forse no) la sua famiglia, la nutrice che l’ha allevata e i suoi fratelli adottivi, perchè Kayla come ogni NGM non ha una madre, non dovrebbe essere umana per i Puri, ma tutto ciò che prova e sente è da umana, tutto ciò che sente, l’amore, l’amicizia, le domande che si pone sono ciò che la rendono sicuramente umana.
Kayla 6982 non è un libro semplice, è un racconto adatto sia ai ragazzi che a lettori più grandi, i classici temi filosofici sull’essere sono ben mescolati con la storia, l‘ambientazione e con gli altri argomenti trattati, come la divisione sociale,i rapporti e le relazioni, la giustizia e la corretteza di un sistema.
Questo libro è un volume che ha pericolosi riferimenti attuali e inquietanti previsioni future, dove una futuristica ingegneria genetica potrebbe creare una nuova razza da sfruttare, così che gli sfruttati odierni possano risollevare il loro status e diventare così quello che nel libro sono gli Impuri.
Ho apprezzato questo libro quasi fin dalla prima parola, ma lo amato tanto da emozionarmi e innervosirmi con Kayla sono andando avanti nella lettura. Kayla non c’è dubbio è un libro che prende, trascina, nonostante necessiti di un livello di attenzione maggiore per via dei riferimenti genetici che ci sono. Questa attenzione però è semplice da ottenere perchè è il libro stesso che ti attrae, indubbiamente.
Location: seduta sul letto.
Té consigliato: Té “normale”, un Earl Gray per intenderci
Lo Sapevi che (io no di sicuro O.O):
L’ingegneria genetica è relativamente recente, è nata solo alla fine degli anni Settanta ma ha portato numerose innovazioni anche in campo farmaceutico. Il primo farmaco ottenuto ingegnerizzando un sistema vivente (batterico) è stato l’insulina.
Sorry, the comment form is closed at this time.