Recensione
Quando ho iniziato a leggere questo libro ero già stata coinvolta dalla sua copertina fantastica, dalla sua trama e dagli ottimi commenti che avevo letto in giro, ero così impaziente di leggerlo che ho rimandato tantissime altre letture, ritagliandomi uno spazio per questo libro anche se avevo un esame a pochi giorni di distanza.
La stella nera di New York è un libro che merita in tutto e per tutto la fortuna che sta avendo,per l’originalità della storia, per la narrazione accurata e abbastanza calibrata (dipende molto dai gusti, i periodi lunghi non sono amati da tutti), per l’accuratezza delle informazioni che vengono fornite al lettore, e anche per la punteggiatura perché no, perfettamente bilanciata e soprattutto capace di creare quel senso di suspense e attesa che in un romanzo thriller – paranormal – come è The Diviners – è praticamente perfetto.
Andando con ordine, la trama e la storia descritta da Libba Bray colpiscono per la precisione con cui descrivono gli eventi coinvolgendo il lettore in un mondo sfavillante e illuminato dalle luci della New York di Zigfield, delle maschiette e del Grande Gatsby. L’ambientazione sia temporale che fisica della storia donano all’intero libro una dimensione forse irripetibile e unica, sicuramente una scelta diversa avrebbe cambiato di molto l’intera narrazione.
La narrazione, la punteggiatura e i periodi, per quanto lunghi e a volte anche quasi poetici, si amalgamano bene tra di loro fondendosi e creando una struttura narrativa accattivante e ben riuscita che ben riesce a trasmettere al lettore il ritmo calzante della storia. Nonostante i periodi, talvolta prolissi e molto lunghi, sono riuscita ad apprezzare il racconto senza perdermi nei meandri delle descrizioni. Ho apprezzato gli scorci presentati dalla scrittrice, mi sono piaciuti le pagine di descrizioni di luoghi, sensazioni ed eventi. Rendono il lettore totalmente partecipe e lo invitano ad entrare dalla porta principale.
I temi principali del racconto, il paranormale, il thriller, e l’accenno di romance presente, vengono sviluppati in maniera allegra e briosa, tutto contornato dalla vivacità e dalla joie de vivre della protagonista, un’esuberante maschietta, dalle capacità paranormali, che fa di ogni giorno un avventura.
Evangeline O’Neil, Evie per gli amici e non, è la regina indiscussa del romanzo, protagonista e motivo scatenante dell’intera storia, rappresenta il cardine intorno a cui si sviluppano le altre storie, in una fitta rete di conoscenze e amicizie tutti i personaggi del libro vengono in contatto con l’altro.
Libba Bray riesce a bilanciare pienamente la necessità di distogliere lo sguardo dalle vicende di Evie, narrando le storie di altri personaggi che – come si riesce ben a percepire dal numero comunque ridotti di capitoli che li sono dedicati – saranno importanti per il seguito del racconto.
La Stella Nera narra in modo soddisfacente la storia degli omicidi compiuti da un famoso killer di fine ottocento, gettando nel frattempo le basi per il seguito di questo libro che sicuramente ci terrà ugualmente con il fiato sospeso.
Da parte mia posso aggiungere di aver trovato la storia raccontata quasi terrificante, in senso buono! Il motivetto di John il malvagio penetra nella testa rivivendo in seguito in tutto il libro, e preannunciando di volta in volta con il suo fischiettare il perpetrarsi dell’omicidio, l’arrivo del temibile e terrificante John. E’ un filo rosso necessario e che comunica quel senso di ansietà e di attesa che deve essere presente in ogni libro thriller che si rispetta!
Per quanto riguarda l’aspetto romantico del libro esso è appena accennato, presente nelle giuste dosi, risolleva l’atmosfera misteriosa e lugubre che si respira a causa delle vicende di cronaca nera. E nonostante il fandom principale sia ben riconoscibile fin dall’inizio non mancheranno i colpi di scena e anche alcune interessanti battute che fanno intendere possibile sviluppi futuri di un non impossibile triangolo amoroso tutt’altro che scontato. D’altronde con Evie O’Neil non c’è niente di scontato.
Location consigliata: Divano e plaid (di quelli a vestaglia che si possono anche infilare le mani)
Té consigliato: Earl Gray Classico (Di emozioni forti ne offre già a sufficienza il libro)
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