1. Il Diritto di Non Leggere – Tutti i libri che non ho mai voluto o potuto leggere

1. Il Diritto di Non Leggere – Tutti i libri che non ho mai voluto o potuto leggere

Eccoci qui, ad iniziare questa piccola avventura, spero che alcuni di voi vorranno seguirmi, perché è anche un esperimento per me, postare una serie di articoli sempre di carattere letterario ma che non riguardano un libro in particolare ma il mondo generale della lettura.
Il primo protagonista è “il diritto di non leggere” che potrete esercitare immediatamente se volete, fin da queste prime righe, oppure se vorrete andare avanti nella lettura ricordate gli altri vostri diritti: il diritto di saltare le pagine e il diritto di spizzicare 😉 io non ne avrò a male sicuramente…in fondo non fate altro che applicare dei vostri diritti :D.



La prima domanda (o forse no?) da porsi è perché “Il diritto di non leggere” è il primo dei dieci diritti. 
Perché Daniel Pennac ha deciso di usare il “NON”? Perché evidenziare il diritto di non leggere, poteva sottolineare il diritto di leggere, un diritto ampiamente e dolorosamente guadagnato dalla società civile dato che in passato, purtroppo, anche la letteratura era uno strumento pericoloso e molto spesso censurato, l’istruzione era per pochi per non creare delle coscienze civiche e alcuni dei più grandi romanzi sono stati pubblicati a puntate sui giornali perché ritenuti novelle e romanzetti frivoli, censurati al primo accenno di anti-nazionalismo e d’istigazione sovversiva. 
Invece Pennac sottolinea il libero arbitrio sulle nostre scelte letterarie, e pensandoci è certamente più giusto. In passato, non c’era il diritto di non leggere, ciò che era pubblicato dalla stampa di stato andava letto se non anche imparato a memoria, la scelta era ristretta e sempre la stessa e allora “Il diritto di non leggere” è certamente il più adatto a questo ruolo. Esso è di preludio agli altri, Pennac ci permette addirittura di decidere o no di non leggere i suoi dieci diritti o i suoi libri, e voi potrete decidere di non leggere questo mio strambo post, o di non leggerlo tutto, di non leggere un articolo di giornale o una recensione che urta il vostro animo. 
E’, in effetti, il primo dei dieci diritti che ci da una scelta, o meglio ci dice di avere una scelta e credo che sia forse uno dei più applicati tra i lettori.
Se devo pensare a quanti libri ho deciso di non leggere, o a volte non ho potuto leggere credo che diventerebbe un articolo forse troppo lungo.
Accanto alla scelta di non leggere si cela sempre un motivo, che sia una recensione negativa, o la quarta di copertina che non ci ispira l’acquisto, a volte è anche la semplice mancanza di alchimia, non c’è attrazione verso quel romanzo, non desideriamo leggerlo.
Con voi, in questo post vorrei tirare un po’ le somme, tirare fuori dall’armadio gli scheletri (i libri mai letti) perché non so quante volte mi sono sentita dire “ma perché non l’hai letto, dicono che sia bellissimo”, o peggio “Non capisci niente, lo devi leggere per forza”. 
Ma fortunatamente il “per forza” non esiste nella letteratura, vi è una libertà di scelta intrinseca nell’arte letteraria stessa che la rende forse uno dei passatempi più gettonati.

Cosa ci spinge ad acquistare un libro? 
Molti di noi risponderebbero una recensione positiva, un commento di un’amica o di un familiare, una copertina da urlo, la quarta di copertina più interessante (e meno rivelatrice del solito), il consiglio del libraio o semplicemente perché è il “Must have” della letteratura del momento.
Qualunque sia la nostra risposta, quando non è soddisfatto il parametro di scelta, in quel momento decidiamo di non leggere quel libro.

Come molti di voi ho anch’io un po’ di libri che non ho mai letto al contrario di molte altre persone, per scelta personale e per motivi a volte semplici altre volte più complessi, andando dalla semplice antipatia, alla mancata reazione alchemica che credo si debba generare con un libro fino ad arrivare a ragione dettate dal mio animo decisamente sensibile e incline ai finali un po’ da happy ending. 

Ecco alcuni dei miei NON LETTI, alcuni dei quali sono anche nella mia libreria:

  

Primo NON LETTO di questo articolo è la trilogia di “Cinquanta sfumature” di E. L. James, fenomeno letterario della scorsa estate che riscuote ancora oggi tantissimo successo (non starò oggi qui a chiedermi come mai abbia riscosso tanto successo, non è questo l’argomento di questo articolo) e che è forse per molti la “mancanza” più incredibile nella mia cultura contemporanea (credo che sia difficile trovare qualcuno che non abbia letto almeno il primo romanzo della trilogia).
Ebbene io non ho letto neanche il primo libro e non me ne dispiaccio o vergogno, è stata una scelta presa in tutta serenità. Ho anche sinceramente “spiluccato” un po’, leggendo qualche pagina in libreria ma non trovando nessun motivo per comprarlo, l’alchimia che speravo potesse instaurarsi – uso il verbo speravo perché quando vedi che tutti lo leggono e ne parlano positivamente ti viene da chiedersi perché non hai nessuno sprone a comprarlo? – non ha trovato appiglio e quindi le “Cinquanta sfumature” giacciono lì, forse aspettando che un giorno io decida di comprarle (che poi io le 50 sfumature di NERO le devo ancora trovare u.u).
Per ragioni non molto dissimili ho deciso da qualche tempo di non leggere nient’altro di Moccia, dopo “Tre metri sopra il cielo”, sia perché li trovavo inadeguati alla mia età e anche perché non mi avevano mai ispirato simpatia.

Mentre al contrario diversi sono i motivi che mi hanno spinto a rifiutare letture più impegnative e indubbiamente meritevoli, ma che per una sensibilità d’animo un po’ particolare non hanno mai trovato un sì.
Credo che questi libri siano le mie più grandi mancanza, e che nonostante io provi a comprarli o a leggerne qualche pagina finisce sempre con un “nulla di fatto”. “Cime tempestose”, “Anna Karenina” e “Lolita” sono tre classici talmente intramontabili che talvolta mi piange il cuore a non averli letti, ma poi mi basta leggere la trama per tornare ad affermare il mio diritto di lettore.
Discorso non molto diverso per “Camera con vista”, la cui lettura giace incompiuta in un angolo della mia libreria aspettando che un giorno decida di tornare a stringere quelle pagine.
Per questi libri, non è tanto una mancata reazione alchemica che sono certa si scatenerebbe se io concedessi loro una possibilità, ma piuttosto un fermo rifiuto nel farmi coinvolgere troppo e poi ritrovarmi a piangere per la morte di uno o dell’altro personaggio (mi affeziono troppo velocemente).

Vorrei poter andare avanti ma credo che questo post raggiungerebbe dimensioni troppo ragguardevoli e voi vi guardereste sicuramente dal continuare, inoltre credo di aver analizzato sufficientemente questo primo punto, rendendomi conto soprattutto di come esso sia praticamente una caratteristica intrinseca di ogni lettore, che può esercitarlo o non può esercitarlo decidendo così di leggere e di esercitare tutti gli altri suoi diritti di lettore.
Daniel Pennac, quando ha scritto “Come un romanzo” aveva chiaro il suo intento, come nel libro quindi cerca di ispirare i giovani a questo nobile passatempo, così con la sua Carta dei diritti del lettore ha dato a tutti la possibilità di scelta, sperando senza ombra di dubbi di ispirare nei “Non lettori” un briciolo di curiosità…che ci sia riuscito è tutto da vedere, che io sia riuscita ad interessarvi è ancora un altro discorso :).
Mi piacerebbe sapere da voi se c’è qualche libro particolare a cui avete applicato questo primo diritto e se vorrete condividerlo ne sarò felicissima :), soprattutto condividete se volete le vostre opinioni su questo primo diritto, sul mio post e su quanto detto. Senza remore 🙂 alla fine si tratta di semplici opinioni.

Questa iniziativa tornerà sabato prossimo, con il secondo diritto imperscrutabile del lettore: il diritto di saltare le pagine. E lì ci sarà da divertirsi perché sicuramente qualcuno avrà saltato qualche pezzo di questo soliloquio XD.


Giovanna Lubrano Lavadera
giovanna.lubranolavadera@gmail.com
5 Comments
  • Giovanna
    sorairo
    Posted at 17:22h, 20 Luglio

    Il mio diritto di non leggere è un diritto di sopravvivenza. Vorrei ogni libro o la maggior parte.
    Per cui con le news o in biblioteca scelgo quanto più vicino a me, una di ni (ma se devo comprare solo una lista di papabili) e gli altri li ignoro. Sennò divento pazza e nonostante ciò sono invasa di libri! Solo alle superiori non li accumulavo!!! Incredibile direi..
    I classici non li disdegno ma li leggo un pò a fatica.
    Per Moccia, guarda…Non fosse per Scusa se ti chiamo Amore (legato ad un periodo della mia vita) non reggo altro. Ho provato a leggere 3MSC ma dopo 140 pag non ho più retto. Il seguito era l'unica lettura che una mia amica avesse mentre ero in vacanza da lei..Gli altri mi basta la trama per inorridire!
    Di libri che mi rifiuto di leggere? Sicuramente Vincent Boys. Dalle recensioni che ho letto è la storia di una baldracchetta di periferia e di porno per adolescenti….Ecco, almeno in questo Cinquanta sfumature, che ho letto e giusto giusto il secondo mi è piaciuto, era molto più evoluto e meno volgare.
    Altro odio particolare non so..Forse i libri che vanno di moda ora sugli zombie. Saranno carini ma a me gli zombi innamorati o fulminati fanno strano. Lo zombie è un non morto non senziente che pensa solo a carne cruda!
    Però si..E' giusto scegliere di non leggere. Anche se un pò di voglia di cultura e attività cerebrale sarebbe da incoraggiare in un paese come il nostro dove è difficile perfino che qualcuno legga CHI!

  • Giovanna
    Unknown
    Posted at 09:55h, 21 Luglio

    Ho fatto valere qualche volta il mio diritto di non leggere. Spesso però anche quando il libro non riusciva a coinvolgermi o, magari diventava troppo pesante, mi sono sempre costretta a finirlo. Per i primi sei libri della tua lista(dei libri non letti) hai fatto assolutamente bene, io li ho letti tutti con un macigno e non vedevo l'ora che finissero; un'assoluta perdita di tempo e non li consiglio a nessuno però forse è giusto che ognuno si faccia un'idea da sé. Sono arrivata a finirli solo perché una mia conoscente li definiva assolutamente fantastici. C'è un libro che non ce l'ho fatta proprio a finirlo: "I pilastri della terra", mi ha annoiata dall'inizio e dopo un centinaio di pagine lo abbandonato, ma chissà forse un giorno tornerò a finirlo; per il momento sta bene lì sulla libreria. Per quanto riguarda gli altri libri, quelli posso piacere e non piacere nell'intreccio ma sono da leggere perché mostrano molto bene la società del tempo.Alcuni libri che evito accuratamente di leggere sono horror e gialli. Mi piace un pò di mistero e azione ma gli horror per me non hanno senso come i film, alla fine ( chiuso il libro) mi ritrovo a pensare "…e beh??Tutto qui??Qual è lo scopo di tutta questa storia??"

  • Giovanna
    Anonimo
    Posted at 19:25h, 22 Luglio

    Oltre al diritto di leggere ciò che voglio (ed è grandioso!) anche se molti osservano che sono libri stupidi, brutti, da teenagers, per ragazzini, troppo datati e chi più ne ha più ne metta… io sono orgogliosa di esercitare anche il diritto del NON leggere ciò che non mi va di leggere! Ultimamente ho esercitato questo diritto proprio con le famose "Sfumature" in quanto non sono per niente attratta da quel genere di letteratura che si spinge sull'eortico e sulla descrizione di scene collegate. Assolutamente no. NOn mi interessa sapere particolari del genere. Non fa per me e i libri che mi interessano.
    Bellissima rubrica! Buona settimana!
    xoxo

    http://pinkvanillalife.blogspot.it/

  • Giovanna
    Ilenia C. - Libri di Cristallo
    Posted at 19:08h, 24 Luglio

    Sarebbe stupendo se fosse 'il diritto di leggere'. Il diritto di leggere è FONDAMENTALE per la nostra esistenza o ,almeno, per la mia. Trovo altrettanto giusto poter avere il diritto di NON leggere, perché la costrizione non è mai una buona cosa. Trovo giusta la scelta delle letture, per questo accetto il mio diritto di poter NON leggere qualcosa.

  • Giovanna
    Chiara
    Posted at 20:40h, 05 Settembre

    Io non leggerei MAI gli erotici e gli horror. Gli erotici perchè sono davvero scemate (almeno certi). Gli horror perchè mettono ansia inutile e non ti fanno dormire la notte :')
    Ti faccio dei titoli: 50 sfumature, i libri di King, la trilogia della Cao ecc…

    Il diritto di non leggere è una cosa fondamentale, perchè sennò non ci sarebbe il diritto di leggere. Ognuno può leggere cosa vuole, se legge.