Jezabel di Irène Némirovsky

Jezabel di Irène Némirovsky

Salve a tutti lettori,
purtroppo tutti i miei propositi per questo mese, ma ci sono state lunghe pause dalla lettura causa studio. Ora l’esame è andato e posso tornare a dedicarmi un po’ alle mie attività preferite, riprendendo in mano il blog, almeno fino a quando lo studio o il caldo non mi rapiranno nuovamente.
La lettura che mi ha accompagnato questo mese è stata “Jezabel” di Irène Némirovsky (Prezzo: 10,00 € – Traduttore: Laura Frausin Guarino).

 “Jezabel” di Irène Némirovsky

Casa Editrice: Adelphi (Piccola Biblioteca)

 

Jezabel è stato come un richiamo ancestrale, una sirena che mi ha adulato fino a che non ho acquisto questo romanzo di neanche 200 pagine, ma denso di emozioni e di sentimenti. 

 

Gladys Eysenach è la donna più bella, amata e adorata di Parigi, conosciuta in ogni dove per la sua bellezza algida e irraggiungibile, una divinità venerata dagli uomini e dalle donne, i primi vogliono amarla e le secondo vogliono essere come lei. E Gladys si ubriaca all’idea di essere amata e adorata, sono la sua droga e il cibo per la sua anima.
Lei amava proprio questo, e proprio questo la eccitava: provare costantemente a se stessa il suo dominio sugli uomini.
All’inizio del romanzo Gladys non sembra neanche lei, distrutta, sfibrata e addolorata presenzia al suo processo senza mostrare neanche un briciolo della forza che aveva dimostrato durante la sua vita. Non ribatte, non si difende, chiede solo a gran voce che le venga data la pena che merita, per cosa? Per l’assassinio del suo giovane “amante”?
Ma qual è la verità? Quella che Gladys cerca con tutte le sue ultime forze di nascondere?
Quale verità nasconde la richiesta di Gladys di non chiedere alcuna clemenza? Quale segreto vale cinque anni di carcere e nessuna certezza di un futuro avanti?
All’inizio del libro non si sa e bisognerà seguire le vicende di Gladys Eysenach per scoprire chi veramente lei fosse e cosa la tormenta.
“Insomma c’è una sola realtà, una sola felicità al mondo, ed è la gioventù.”
Solo la  bellezza vale ogni sacrificio, e per essa che Gladys non si tira indietro e compie qualsiasi cosa, morale o immorale, che sia.
Tutto ciò che conta è essere amata e adorata, è per la bellezza di una gioventù svanita che Gladys si fa coraggio.
 
“Coraggio,” pensava con rabbia “balla, sorridi!…Devi essere spensierata, bella, giovane!…Devi piacere, e piacere ancora…A tutti gli uomini, perché lui lo veda e sia geloso!…”
Jezabel è stata una lotta, una sfida continua dove non sapevo da che parte stare: se parteggiare per la debolezza di Gladys o per la gioventù rubata della sua nemesi, che lei stessa aveva contribuito a costruire, negando con insistenza la sua età e la sua vera natura.
Un libro così ricco e denso di emozioni da togliere il fiato, e da impedire di fare altro se non leggere e continuare ancora a leggere.
Vorrei poter avere le parole adatte a descrivere il suo stile, ritmato e veloce. Leggere un suo romanzo è come fare una corsa, senza mai fermarsi,continuare a correre, fino ad arrivare al suo climax, un continuo flusso di pensieri e di parole, che riescono a descrivere così bene la vera natura dei suoi personaggi da sconvolgere per la sua cruda realtà.
Visto che non mi sento in grado di descrivere il suo stile, vorrei usare le stesse parole della scrittrice. Ecco cosa diceva Irène Némirovsky riguardo al suo ultimo romanzo, pochi giorni prima del suo arresto:

 

 

Il libro in sé deve dare l’impressione di essere semplicemente un episodio… com’è in realtà la nostra epoca, e indubbiamente tutte le epoche. La forma, dunque… ma dovrei dire piuttosto il ritmo: il ritmo in senso cinematografico… collegamenti delle parti fra loro. Tempête, Dolce, dolcezza e tragedia. Captivité? Qualcosa di smorzato, di soffocato, il più possibile cattivo. Dopo non so. L’importante – i rapporti fra le diverse parti dell’opera. Se conoscessi meglio la musica, credo che questo potrebbe aiutarmi. In mancanza della musica, quello che al cinema si chiama ritmo. Insomma, preoccuparsi da una parte della varietà e dall’altra dell’armonia. Nel cinema un film deve avere una unità, un tono, uno stile. 

 

Credo di non essere riuscita ad omaggiare neanche un terzo di questo romanzo, o se vi ho fatto pensare ad un suo possibile acquisto; è il mio primo approccio con questa scrittrice della quale vorrei leggere tutto e questo nostro primo incontro è stato incredibile.

 

 

Giovanna Lubrano Lavadera
giovanna.lubranolavadera@gmail.com
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