La Capoclan di Anna Grieco

La Capoclan di Anna Grieco

Buonasera a tutti voi!

Come state? Avevo in programma questa recensione da un bel po’ di tempo, tant’è che ho dovuto riprendere in mano velocemente il romanzo, per ricordare alcuni particolari (ecco promemoria per me mai rimandare!!).

 

Per il resto questa è la recensione di un libro che ho finito qualche tempo fa, un romanzo direi piacevole che comunque volevo leggere da tempo e per questo ringrazio Anna per avermi dato questa possibilità.

 

 

La Capoclan di Anna Grieco
Casa Editrice: La Mela Avvelenata
Prezzo: 2.99 € (ebook)
Genere: Romance Time Travel
Pagine: 453 p.
TRAMA:Diviso in due fasi distinte, nei primi due capitoli la protagonista, Johanna, pentatleta italo-scozzese, si presenta come una qualsiasi ragazza moderna, con sogni e ambizioni. Ogni prospettiva cambia per lei quando parte per la Scozia, in visita all’adorata nonna. Lì il suo destino, preannunciato da sogni ricorrenti, si compie. Nel corso di un’eclissi di sole nei pressi dell’ara celtica di Clava Cairns, a Inverness, Johanna viene risucchiata all’interno di un cerchio di pietre di antichità immemorabile, ritrovandosi catapultata indietro nel tempo di circa otto secoli, precisamente nel 1204. Soccorsa da Sir Nigel, un nobile cavaliere inglese, si ritrova oggetto delle mire oscure di Sir William De Burgh, tirapiedi di Giovanni Senza Terra. Dopo una serie di rocamboleschi colpi di scena sarà costretta a fuggire, accompagnata da Elizabeth, sorella del suo salvatore. Quando ormai pare che la resa sia inevitabile, l’intervento di un manipolo di guerrieri scozzesi, guidati da Colin Mackenzie, evita loro la cattura. Quando gli occhi violetti di Johanna si posano sul possente guerriero che le sta dinanzi, lo stesso uomo che per tante notti ha popolato i suoi sogni, è il suo cuore a venire preso in trappola. Tra loro è subito invincibile attrazione, ma l’orgoglio e la cocciutaggine di entrambi diviene motivo di violenti scontri di personalità che sfociano inevitabilmente in una sfrenata passione. Tra le mura di pietra di antichi castelli si dipanano le vicende di un amore avvincente e tumultuoso, un amore deciso dal Fato, un amore oltre il tempo…

 

RECENSIONE
 

All’inizio quando lessi la trama di questo libro sentivo che mi attraeva ma al tempo stesso avevo paura di incappare in un romanzo come quelli dedicati agli Highlander (stirpe per i quali nutro un profondo rispetto eh!!) che ho letto in passato, con poco tessuto narrativo, poca storia e solo tante scene di sesso. Al contrario “La Capoclan” si presenta come un romanzo ricco e a tratti intenso e che alla fine mi ha sorpreso mantenendo un’oggettività nei fatti che non posso negare, mi ha fatto piacere. 


Johanna è la protagonista di questa storia e voi potete immaginare che mi sia subito legata a questo personaggio, visto che portiamo entrambe lo stesso nome. E’ una ragazza forte, indipendente, è una studentessa di medicina e un’atleta in gamba. E’ a tutti gli effetti una ragazza piena di sogni e  ambizioni per il suo futuro di medico e di sportiva, il suo grande obiettivo è la partecipazione alle olimpiadi di Londra dove da il meglio di sé.  La sua famiglia ha origini italo-scozzesi ed è molto legata alla sua terra, ed è proprio in occasione delle olimpiadi di Londra che la sua famiglia  si riunisce come tradizione vuole in Scozia, terra ricca di tradizioni legate ai suoi tanti clan, paese ricco di paesaggi mozzafiato, di cui ogni scozzese è fiero: orgoglioso della propria storia, origine e antichità.
Johanna appartiene al clan dei Mackenzie – Douglas, un nobile e rispettato gruppo che affonda le sue origini nel medioevo inglese che ebbe origine dall’unione di due clan distinti uniti grazie al coraggio, all’altruismo e all’amore tra Colin e Johanna, una donna forte e coraggiosa, il cui nome viene tramandato di generazione in generazione nella famiglia di Johanna per ricordare appunto la donna speciale e unica che era stata, emblema per tutte le donne del loro clan. E Johanna è orgogliosa di portare quel nome e della sua famiglia, il calore e l’affetto che prova per i suoi genitori e per tutti i suoi parenti sono parte della sua indole e del suo carattere, travolgente e impulsivo.

E’ una ragazza che non si lascia abbattere da niente e nessuno, è combattiva…è una donna del suo tempo! Quando si ritrova catapultata indietro nel tempo, tornando al 1200, Johanna non perde d’animo, sembra che niente e nessuno la può scoraggiare ed è in quel momento che il suo destino si compirà insieme a quello di molti altri clan della Scozia medievale. Qui al fianco della sua nuova compagna Lady Elizabeth e di altri nobili baroni dell’epoca si ritrova coinvolta in un breve lasso di tempo in quello che sembra essere il principio di un conflitto tra i sovrani inglesi e i clan scozzesi, tra i quali Johanna troverà rifugio e sicurezza grazie alla protezione di Colin Mackenzie, signore del suo clan e di quello dei Douglas. L’attrazione con Colin è immediata e potente, Johanna non sa come o perché ma sente che il suo destino è legato a quel uomo che la sta proteggendo verso il quale non prova solo una profonda e inspiegabile attrazione fisica, ma anche un sentimento più profondo e indissolubile. 
Non avevo mai letto nulla di Anna Grieco; almeno fino al suo racconto ucronico su Briseide e Achille (una delle coppie dell’Iliade che preferisco) del quale mi sono innamorata follemente, e vorrei che ci scrivesse una storia non solo un racconto, ma questo è un’altra storia. Anna ha uno stile pulito, che sa come intrigare, la sua penna è molto descrittiva, riuscendo ad ambientare molto bene la storia nella Scozia medievale ricca di intrighi e di scontri tra inglesi e scozzesi desiderosi di difendere la propria indipendenza. La presenza del gaelico è stato un valore aggiunto alla storia, mi ha permesso di immaginare ancor meglio l’epoca e poi confesso di avere una particolare predilezioni per la cultura celtica (anche se parlare di Celti è un po’ generico ma passatemi la generalizzazione) e dell’Inghilterra medievale, e Anna deve essersi documentata per riportare tutto con precisione.
Perché non ho ho dato 4 piume ma solo 3 e mezzo, nonostante sia un romanzo che mi sia piaciuto? Perché alcuni particolari non mi hanno convinta del tutto: inziando con il personaggio di Johanna che per quanto io l’abbia apprezzato è troppo perfetto! Non solo è bellissima, con fluenti capelli biondi e sorprendenti occhi viola, ma è praticamente un medico con le conoscenze del 21 secolo in epoca medievale, in più è un’atleta e non una ginnasta qualsiasi, ma ha anche partecipato alle olimpiadi vincendo, quindi è un’esperta anche di karate e scherma: un bel po’ di talenti per un solo personaggio, non c’è che dire. 
E poi la sorprendente velocità con cui la ragazza si adatta al fatto di aver compiuto un salto temporale di almeno otto secoli come se nulla fosse.
Per il resto ho apprezzato la sua compagnia, il suo modo un po’ sfacciato a volte maleducato di combattere per l’emancipazione femminile in un epoca dove si è lontani dal considerare donne e uomini alla pari, i due protagonisti rappresentano un’interessante connubio, l’unione tra il mondo medievale e quello moderno, che si scontrano, si abbracciano e si uniscono alla fine di tutto.
Ed alla fine di tutto che il cerchio si chiude, dopo alcuni alti e bassi, novità attese e sorprese il romanzo si conclude con un finale inatteso, per me che leggevo e credo anche per i personaggi del libro coinvolti. Ed è stato il finale la parte che mi è piaciuta di più di tutto il romanzo, un momento commovente, sentito e molto profondo, mentre leggevo le ultime pagine riuscivo a vedere il cerchio che si chiudeva, e il passato e il presente ricongiungersi insieme mentre la storia compiva il suo destino.

Promettetemi una cosa. Non siate tristi, perché io sono felice, e anche se non ci rivedremo più in questa vita, il nostro amore non andrà perduto. Arderà sempre nei nostri cuori come un fuoco inestinguibile. Addio, la vostra

Johanna.
Scozia, 1206


E voi lo avete letto? Avete intenzione di leggerlo? Cosa ne pensate di romanzi time-travel? E dell’ambientazione? La Scozia mi ha sempre attratto e intrigato, per la sua storia, per la sua cultura e per il forte spirito nazionale che manifestano quando ti parlano della loro terra (una delle mie insegnanti madrelingua era scozzese…ciao Suzanne!!) 
Ora vi saluto. 

Un abbraccio.
Giovanna Lubrano Lavadera
giovanna.lubranolavadera@gmail.com
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